martedì 6 gennaio 2009

Articoli sul ruolo del portiere: "L'angelo custode";

Il ruolo del portiere è sicuramente uno dei più difficili. Nello specifico deve essere l'arma vincente, il salvatore della squadra in molte occasioni ed a tal proposito la figura del preparatore riveste un'importanza determinante. Qualche anno fà, in special modo nel panorama del settore giovanile, la programmazione dell'allenamento dei portieri veniva messa in secondo piano. I portieri potevano allenarsi da soli svolgendo così un tipo di lavoro non ottimale che terminava sempre con partitine e tiri in porta. Finalmente con l'avvento del preparatore dei portieri si è colmata una grossa lacuna: si è potuto comprendere che la formazione del portiere deve necessariamente attraversare diverse fasi di apprendimento. Ogni fase di tale formazione necessita di un periodo di "gestazione" e se tutto viene lasciato al caso o all'improvvisazione, il risultato sarà quello di un portiere con un bagaglio tecnico carente. Da qui il bisogno di un preparatore specifico che già dalle prime fasi di età possa pianificare le sedute di allenamento curando le metodologie più idonee per potersi migiorare. In un primo momento sarà determinante individuare chi possa ricoprire questo ruolo cercando di capire quali ragazzi abbiano, in generale, i requisiti richiesti, poi, in una seconda fase gestirne la crescita con obiettivi precisi. Cosa occorre dunque per realizzare tutto ciò? Una buona coordinazione, essere reattivi, padronanza dei propri schemi motori, attitudine al comando (una discreta personalità) ed infine una statura superiore alla media con un giusto rapporto peso-altezza. Sotto l'aspetto psicologico la personalità diventa fondamentale per poter permettere il superamento di possibili momenti di crisi. In tali casi diviene ancora più preziosa la figura del preparatore, che, oltre ad insegnare la tecnica, dovrà allenare anche l'aspetto psicologico del portiere, facendogli capire che eventuali insuccessi possono sempre verificarsi e che solamente con il lavoro e l'autostima sarà possibilie superarli. Se non dovesse esserci il preparatore in quei momenti il giovane portiere rischierebbe di non uscirne? Soltanto aiutandolo, invece, con la propria presenza il preparatore lo farà sentire sempre importante nei confronti degli altri componenti della squadra, non facendo diminuire stima e fiducia nei suoi confronti. Quindi possiamo sintetizzare questi due aspetti: responsabilità del ruolo, ma anche gioia di essere protagonista. Un bravo preparatore sarà in grado di valutare gli errori commessi e favorirne i correttivi. Il portiere finalmente non sarà più l'ultimo giocatore in ordine di importanza, semmai il primo. Alla luce di tutto ciò occorre necessariamente ribadire che un buon preparatore può sicuramente migliorare un portiere discreto, ma non sarà in grado di farlo diventare un fuoriclasse. Nel piano di lavoro, oggi, determinante è l'allenamento proiettato al miglioramento del rilancio del pallone con i piedi e con le mani allenandolo in tutte le situazioni di gioco simulate. Il portiere sarà così il protagonista effettivo non soltanto nella fase difensiva, ma anche in quella di attacco. Fondamentale sarà insegnargli a pensare, mentre è in porta, a saper gestire i segnali ed a prendere decisioni in breve tempo. Allenamento dopo alenamento si instaurerà un bellissimo raporto umano nonchè un'amicizia con l'allievo che si aspetta da noi situazioni precise, sintetiche e chiare.
Il continuo aggiornamento delle tecniche di parata e la varietà delle sedute di allenamento saranno infine il filo conduttore che unirà i portieri al loro allenatore.
Solo così saremo in grado di dare un senso al nostro impegno e alla nostra passione.

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