Buffon confessa: "Nel 2004 sono caduto in depressione".
Il portiere si racconta in un libro.
14/11/08.
Ricco, famoso, con una moglie bellissima e un bel bambino, eppure, il numero uno italiano per eccellenza, Gianluigi Buffon, confessa di aver attraversato un periodo bruttissimo in cui è caduto in depressione. Secondo quanto si legge nel suo libro autobiografico intitolato, non a caso, proprio “Numero uno”, il portierone della Nazionale avrebbe vissuto malissimo dal dicembre 2003 al giugno 2004 e si sarebbe addirittura dovuto affidare alle cure di una psicologa.Il libro - Nel libro, il celebre giocatore ripercorre la sua vita sportiva e privata, e, riferendosi a quell’arco temporale, rivela: “Non ero soddisfatto della mia vita e della professione, del mio lavoro. Lo ricordo come un periodo molto cupo, ricordo che mi tremavano le gambe all’improvviso”. Una cosa che all’estremo difensore della Juventus pesava moltissimo. “Sono una persona solare, ottimista – racconta in una intervista a La Stampa – e quindi ne soffrivo molto. Pensare che, da ragazzo, mi chiedevo come facessero le persone ricche e normali a cadere in depressione”."Se ne può uscire" - Ma oggi Buffon ha recuperato la sua allegria e vuole testimoniare che da certe situazioni si può uscire. Arriva un momento in cui il buio viene sostituito nuovamente dalla luce. “A me – racconta il calciatore – è successo all’improvviso, proprio là dove avevo paura di andare, agli Europei in Portogallo.
Durante Italia-Danimarca, una partita orrenda: ero l’unico che sorrideva”.